Dorsale Lariana: il trekking botanico.

da | 30 Gen 2022 | Racconti di Guide

Dorsale Lariana: il trekking botanico.

Fine maggio, la neve quest’anno si è sciolta da poco… due AMM e un cane (la Lola) decidono di prendersi un paio di giorni per percorrere la dorsale lariana da Brunate a Bellagio, dormendo dove capiterà.  Le previsioni sono di bel tempo ma di notte è ancora freddo, anche negli zaini, sacchi a pelo invernali e piumini; inoltre eventuali punti d’appoggio sono troppo vicini alla partenza oppure sono chiusi. Parcheggiamo a Brunate e ci incamminiamo zaino in spalla. Il percorso è bello, si cammina sempre facilmente tra pascoli e boschi, un saliscendi continuo sui punti di vetta e dorsale. Il panorama è indescrivibile tanto è ampio e il lago è al centro di tutto, le catene di monti che lo circondano sono chilometri di sommità, creste, cime conosciute e sconosciute. Avendo già raggiunto in altre escursioni le varie vette del luogo vogliamo questa volta provare il sentiero che si tiene sotto la dorsale… i pascoli del Bolletto sembrano innevati tanto son bianchi di narcisi in fiore. Una prima sosta al rifugio Riella e poi quella successiva alla Colma di Sormano nel primo pomeriggio per una birra fresca. Proseguendo verso il Monte San Primo iniziamo a cercare un posto dove dormire e lo troviamo vicino agli impianti di sci, in un punto riparato dal vento. Cenetta con quel che c’è, anche una busta liofilizzata scaduta va bene ammirando lo spettacolo dei novelli di muflone che giocano nella radura. Il posto però non ci soddisfa e ci abbassiamo ancora un po’ fino a trovare una costruzione della Comunità Montana con un ampio terrazzo dove stendiamo i nostri sacchi, mentre Lola fa buona guardia. Al mattino, dagli impianti di sci del monte San Primo ci avviamo verso il rifugio Martina per poi scendere verso il Monte Nuvole… nella faggeta una distesa di felci “piuma di struzzo” germogliate da poco e più avanti un prato profumato di mughetti. La discesa verso il monte Nuvolone e poi verso Bellagio è piuttosto lunga ma la vista è impagabile: siamo proprio sopra il centro lago e a destra, verso nord, abbiamo il gruppo delle Grigne e il Legnone, mentre sulla sinistra abbiamo la catena della Mesolcina e del Munchec. Quando siamo quasi a Bellagio, nella valletta stretta e umida che scegliamo per scendere facciamo un incontro incredibile: probabilmente scappati dai giardini botanici delle ville lacustri, alcuni semi di sequoia hanno germogliato e ci troviamo davanti alcuni esemplari veramente immensi. Quando saliamo sul battello che ci riporta a Como la nostra Lola si addormenta subito: è stata sveglia tutta notte ad ascoltare i rumori del bosco. A Como prendiamo la funicolare che ci riporta a Brunate, con ancora negli occhi e nel cuore un’esperienza unica a due passi da casa.

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