Modulo 1 del Corso di Formazione Per Terreno Innevato per AMM.
dal 30 gennaio al primo febbraio 2022
Il 30 gennaio 2022, con il primo modulo, è partito il Corso di formazione per terreno innevato organizzato dal Collegio Regionale Guide Alpine Lombardia e destinato agli Accompagnatori di Media Montagna.
Il corso, una novità assoluta in Italia per gli AMM, fornisce un metodo operativo soprattutto riguardo alla gestione del gruppo e la relativa sicurezza su terreno nevoso ed è necessario per completare il percorso formativo al fine di ottenere la qualifica di International Mountain Leader (IML), figura unica e di riferimento dello standard europeo per l’accompagnamento escursionistico professionale. In ambito europeo l’Italia però presenta una ulteriore limitazione legislativa ed invalidante per gli AMM: la “famosa” Legge n. 6 del 2 gennaio 1989 impedisce infatti a questa figura di accompagnare su neve; ciò non toglie che, nell’attesa di un’auspicata modifica di tale legge, caldeggiata dallo stesso Collegio Nazionale delle Guide Alpine, il corso mantenga una propria doppia utilità:
- Formarsi sul terreno nevoso per la propria attività personale, e quindi frequentare le terre alte con maggiore sicurezza anche in quest’ambito non incluso nei classici corsi AMM.
- Avere la possibilità di esercitare all’estero l’accompagnamento professionale anche su neve come IML.
A margine, interessanti appaiono recenti sentenze del Consiglio di Stato e TAR, che precisano come sia da intendere riservata ai professionisti della montagna (Guide Alpine e Accompagnatori di Media Montagna) il parametro del pericolo in ambito montano. Declinato in inverno, in caso cioè l’itinerario richieda una valutazione delle difficoltà dei pendii, il pericolo valanghe o possa nascondere insidie tecniche. Se non sussistono queste caratteristiche la preclusione va verosimilmente a cessare e quindi già ora l’AMM potrebbe esercitare su neve nel caso di percorsi semplici, senza pericolo, con difficoltà esigue e che non richiedano, tra l’altro, uso di attrezzature tecniche evidentemente appannaggio delle Guide Alpine.
Tornando al primo modulo, i primi due giorni hanno avuto come base il Museo Valtellinese di Storia e Arte di Sondrio: si sono affrontati gli argomenti dell’attrezzatura, Primo Soccorso ed elementi di nivologia, teorica e pratica (valanghe, manto nevoso…); questa “task force” nozionale si è resa necessaria per le cattive condizioni meteo (vento molto forte) e lo scarso innevamento che stanno caratterizzando un po’ tutto il versante sud-alpino, quindi le giornate pratiche sono state fatte slittare il più possibile a tempi migliori.
La terza giornata, la prima di tipo pratico, condotto dai docenti Maurizio Zappa, Giacomo Casiraghi, Fabrizio Pina e Daniele Fiorelli, è stata spostata perciò dalla Valmalenco alla Val Gerola, ma anche lì il vento ha messo a dura prova i corsisti e le esercitazioni hanno previsto attività di ricerca manichini in valanga con sonda, pala e ARVA, di cui abbiamo iniziato ad approfondire il funzionamento. In sintesi: acquisire quindi un metodo professionale da applicare con consapevolezza, farcendo ovviamente con alcuni “trucchi del mestiere”.
Al di là dell’aspetto didattico, è sicuramente interessante che al corso partecipino accompagnatori lombardi, liguri, piemontesi, veneti e trentini… è un segnale che la necessità era sentita da tutta la categoria e, in questo caso, la Lombardia è stata capofila di una necessità diffusa e finalmente soddisfatta. È stato davvero bello confrontarsi con AMM anche delle altre regioni e sperimentare come, nei diversi territori, pur nell’ambito di una unitarietà formativa, all’atto pratico l’attività professionale venga declinata in modi diversi… l’arricchimento è quindi reciproco e concorre a creare una “coscienza comune” che può solo fare del bene.
Ci vediamo al secondo modulo!